venerdì 10 aprile 2020

Non pensavo fosse così interessante!


Sapete il perche?
Bhe...ora ve lo spiego!
Iniziamo col dire di che cosa stiamo parlando . 
Siamo in classe, tutti in circle time, un pò agitati per il fatto che avremmo incontrato un rifugiato del centro Astalli.
Voi vi chiederete cos'è, per chi non non lo sa il centro Astalli è un'associazione o un luogo dove si rifugiano appunto donne con o senza bimbi, uomini, ragazzi, pk fuggono dal proprio paese dove c'è o la guerra o  la fame o altre situazioni di pericolosità.
Ma ora inizia il bello: lui entra in classe con una dipendente del centro Astalli e si siedono anche loro in cerchio con noi...ma la prima a parlare è lei che ci spiega un pò come funziona il tutto, e devo dire la verità, in quel momento mi stavo annoiando tantissimo perché non era la prima volta che facevamo un'incontro con un rifugiato, anche l'anno precedente l'abbiamo fatto, quindi noi sapevamo un pò come funzionava.
Comincia finalmente a parlare il rifugiato, ma una cosa che non vi ho detto, una  cosa che io ho notato subito appena è entrato è che era albino.
Per chi non sapesse cos'è l'albinismo, è una malattia provocata dalla mancanza di melanina, infatti loro non possono stare sotto al sole per tanto tempo, hanno la pelle chiarissima, gli occhi sono di un celeste chiarissimo e hanno i capelli sul biondo bianco.
Ma arriviamo al sodo della sua storia, lui quindi incomincia a parlare, e noi ad ascoltarlo,e racconta appunto di quando è scappato dal suo paese , la Nigeria, perchè in quei posti per chi non lo sapesse, gli albini vengono perseguitati e uccisi, perché i loro organi sono di grande valore.E infatti lui è proprio scappato per questo motivo, ci racconta che un giorno, ora non mi ricordo di preciso, ma credo che gli spaccarono qualcosa in testa e lui si risvegliò in un posto, con delle persone che non conosceva affatto che volevano ammazzarlo ma poi alla fine lo hanno lasciato andare.
A me ha colpito una cosa in particolare :che lui ad un certo punto ci ha chiesto di alzare le mani per capire quanti eravamo ad avere entrambi i genitori romani e fin lì quasi tutti, poi la stessa cosa ha chiesto per i nonni e si vedeva che le mani alzate erano meno e poi ancora per i bisnonni e le mani erano veramente pochissime. 
Ecco vedete il messaggio che lui voleva lasciare a noi è proprio questo: in fondo noi tutti siamo degli emigrati che scappano dal proprio paese. Per tante ragioni, e non ci dovrebbe essere tutto questo razzismo nei confronti delle razze diverse dalla propria perchè quello che non capisce molta gente è che siamo tutti umani e tutti possiamo fare della nostra vita ciò che vogliamo e se nasciamo in un determinato modo non è colpa nostra.
Non siamo noi quelli sbagliati, ma lo siete voi!
Giulia 

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